Ferro: «Il sistema di autorizzazioni sismiche è un disastro»
- Dettagli
- Categoria: Ultime Notizie
- Pubblicato: Domenica, 30 Aprile 2017 07:46
- Visite: 2160
Ferro: «Il sistema di autorizzazioni sismiche è un disastro»
La consigliera regionale critica la nuova piattaforma per la verifica dei progetti strutturali: «È piena di problemi e ha bloccato l’edilizia»
Articolo Corriere della Calabria – Sabato 29 Aprile 2017
REGGIO CALABRIA «Avevamo visto giusto quando oltre un mese fa abbiamo raccolto e rilanciato il grido d'allarme dei professionisti calabresi sulle criticità del nuovo sistema delle autorizzazioni sismiche adottato dalla Regione, e ci eravamo chiesti che senso avesse adottare un sistema di controllo inefficace senza la previsione di norme transitorie e senza una fase di sperimentazione». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Gruppo misto Wanda Ferro. «A distanza di quattro mesi dall'introduzione del nuovo sistema - prosegue - gli ordini professionali lanciano un nuovo grido d'allarme sulle inefficienze della nuova piattaforma telematica adottata dalla Regione per le autorizzazioni sismiche e annunciano la indizione di un'assemblea regionale delle professioni tecniche della Calabria perché siano assunte decisioni capaci di superare lo stato di impasse. La nuova piattaforma SISMI.CA. per la trasmissione e la verifiche dei progetti strutturali presso il Servizio tecnico regionale, ha di fatto causato il blocco dell'attività edilizia regionale. Difatti si assiste ad un crollo verticale delle pratiche autorizzate, dal primo dell'anno, rispetto alla media degli anni precedenti autorizzate con la precedente piattaforma. Si assiste inoltre al collasso dei Servizi tecnici regionali, per via della nutrita e continua presenza di professionisti in difficoltà, aggravato dalla oramai cronica carenza di personale. Ancora una volta la Regione ha sottovalutato un problema che ha risvolti sociali e professionali e che rischia di vanificare il ruolo delle libere professioni della Calabria, senza contare i danni arrecati all'intera economia regionale. Peraltro, l'introduzione del nuovo senza che siano stati resi noti i collaudi, né i necessari e preventivi test di corretto funzionamento, non supera l'esame del buon senso né quello del confronto con tutte le altre regioni d'Italia, che mai hanno costretto gli operatori del settore a subire questa sorta di dispotismo. Sono purtroppo note ai professionisti, ma anche ai funzionari regionali, le molteplici disfunzionalità della piattaforma, tra le quali vengono segnalate problematiche di tipo informatico, relative all'incongruenza con le norme regionali e nazionali, alla carenza del servizio assistenza, alla spropositata mole di dati e informazioni richieste. Inoltre viene evidenziato come la piattaforma si arroga la prerogativa di giudicare in maniera unilaterale i risultati di calcolo e le soluzioni progettuali eseguite dai professionisti, attraverso procedure del tutto semplicistiche. Inoltre la nuova procedura viene giudicata così ingessata da non prevedere la possibilità, da parte del professionista, di rettificare i dati inseriti, con la conseguenza del venir meno il confronto con il funzionario durante l'istruttoria del progetto, e la sola possibilità per quest'ultimo di autorizzare o respingere la pratica: circostanze che non potranno che favorire il proliferare di contenziosi tra le varie figure coinvolte, così come altri contenziosi saranno inevitabili per il fatto che gli elaborati progettuali sono firmati unicamente dal progettista strutturale che vi appone la firma digitale. Nessuno vieta quindi al resto dei soggetti coinvolti, che firmano soltanto il modello di trasmissione pratica, di disconoscere, magari per convenienza, i contenuti dei progetti. Tra l'altro gli elaborati progettuali non vengono restituiti con l'apposizione della firma digitale da parte del Servizio tecnico regionale. Insomma l'elenco delle anomalie del sistema sollevate dagli ordini professionali è preoccupante, specie se si considera il silenzio o, peggio, l'indifferenza della Regione che continua, senza alcuna plausibile motivazione, a difendere strenuamente un sistema che nessuno sa esattamente quanto sia stato pagato, né se sia adottato anche in altre regioni d’Italia». «La Regione, come di consueto - conclude Wanda Ferro - declina ogni confronto a dimostrazione che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire: l'antica saggezza popolare racchiude i più profondi significati».